Giancarlo Castello, noto esperto studioso e ricercatore da 45 anni in campo zoologico e botanico, appartenente alle Società Entomologica e Botanica italiane, si è dedicato quasi esclusivamente alla Scuola, con lezioni multidisciplinari, create per la comprensione reale della Natura, comprendenti tutte le più importanti creature viventi d’Italia. Scrittore e insegnante di Teatro, musicista e compositore, poeta e inventore di giochi per ragazzi, oltre ad aver lavorato per Franco Migliacci e Gianni Morandi presso la Casa Editrice Musicale MIMO, ha condotto lezioni scientifiche presso l’UNITRE per 25 anni. Attualmente segue più di seicento ragazzi presso la Scuola Primaria dell’estremo Ponente ligure. A scopi informativi e didattici ha aperto un canale scientifico-naturalistico su YouTube intitolato UOMO IN ERBA, attraverso cui attingere molte informazioni inedite su piante e animali d’Italia e d’Europa. L’idea che ha portato alla realizzazione di questo manuale di Teatro, dedicato soprattutto ai ragazzi e agli insegnanti, si è sviluppata nell’arco di dieci anni di lavoro. Il Progetto iniziale, unico nel suo genere, prese il via con il nome di TEATRO EMOZIONE, attraverso lezioni ragionate con le classi, per arrivare insieme alla realizzazione di spettacoli utili a una maggior consapevolezza di sé degli altri. Ritenendo giusto che quelle emozioni e quel lavoro dovessero in qualche modo continuare a esistere, si pensò all’opportunità di suggerire ad altre realtà scolastiche un’esperienza didattica educativa che si è dimostrata davvero illuminante.
Sono una naturalista curiosa, ho visto su youtube il video sugli Sfecidi, molto interessante, direi stupendo! Complimenti!
Proprio di recente ho ripreso una Sceliphron nei vari momenti in cui costruiva il suo nido con grandissima dedizione, affascinante! La cosa strana è che, ad un certo punto, rivedendo una ripresa, ho osservato che, dopo aver portato il ragno dentro al nido, lo ha riportato fuori ed è volata via con il ragno tra le mandibole. Anomalo comportamento…. Sarei curiosa di capire come mai non lo abbia lasciato dentro la celletta… forse lo ha ritenuto troppo grande? Forse non era sufficientemente paralizzato? Fatto curioso…… Ovviamente posso fornire il link al video, se può essere utile per una interpretazione del comportamento.
Grazie per l’attenzione, confido in una cortese risposta.