Orchidee spontanee dell’estremo ponente ligure
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Il lavoro svolto da Ottonello e Pavone è particolarmente significativo per diverse ragioni: in primo luogo è il frutto di qualche decennio di approfondita e paziente ricerca sul territorio provinciale imperiese, in secondo luogo organizza questi dati in una veste di facile lettura e consultazione e consente, tanto al lettore “informato” quanto al semplice curioso, un approccio all’argomento agile e comprensibile, dopo aver fornito anche indispensabili informazioni utili sull’ecologia, sulla biologia e sulle peculiarità riproduttive delle singole specie. I dati di presenza sono geo- referenziati e inseriti all’interno di un reticolo geografico (ED50, 5×5 Km) e in una mappa di distribuzione, contenuta all’interno di ciascuna scheda monografica, e mostrano la distribuzione territoriale di ogni specie. Quindi “Orchidee spontanee dell’estremo Ponente ligure” integra in sé anche il primo vero esempio di atlante orchidologico non solo per il territorio imperiese ma direi per l’intera Liguria. Infine, cosa non di poco conto quando si ha a che fare con una famiglia complessa come le Orchidaceae e soggetta a frequentissime revisioni tassonomiche, questo libro è il frutto di un lavoro aggiornatissimo, che è riuscito a tener conto delle più recenti novità nomenclaturali. A tutto questo si aggiunge il censimento delle specie, che notifica per la prima volta un dato quantitativo di presenza che ha non pochi risvolti sorprendenti.
(dalla Prefazione di Umberto Ferrando)
Sono 85 le specie appartenenti alla famiglia delle Orchidaceae rinvenute in provincia di Imperia. Sicuramente molto importante è l’elevato numero di endemismi ligure-provenzali, tutti appartenenti al genere Ophrys (O. delforgei. O. saratoi, O. arachnitiformis, O. splendida, O. ligustica, O. massiliensis, O. provincialis. O. vetula), che sono stati scoperti o confermati dalle nostre ricerche: significativa e altrettanto importante è la conferma per O. araneola, presente con ricche popolazioni e il rinvenimento di O. santonica, che seppur rara e localizzata, in questi luoghi è assai numerosa.
Questo territorio però è soprattutto caratterizzato dalla presenza di due specie, Himantoglossum robertianum e Goodyera repens, molto frequenti e presenti in grandissime quantità. Himantoglossum robertianum, vistosa orchidea sicuramente più nota col nome di Barlia robertiana, si rinviene in una moltitudine di ambienti. ma è senza alcun dubbio la regina degli uliveti. È qui presente con molte centinaia di migliaia di esemplari, in evidente forte espansione e probabilmente con le maggiori popolazioni italiane. Goodyera repens, certamente meno diffusa rispetto alla Barlia perché unicamente legata ai boschi di conifere e in particolare al pino silvestre, si rinviene con popolazioni molto consistenti, probabilmente ben superiori al milione di esemplari. Il pino silvestre è molto frequente in questo territorio e questo spiega il motivo di tanta abbondanza; si è accertata la presenza regolare di Goodyera repens in boschi di latifoglie e in castagneti anche in presenza di pochi esemplari di pino silvestre; questa orchidea è pure presente in boschi di larice o di abete bianco, mentre è assente nei rimboschimenti di pino nero (Pinus nigra subsp. austriaca).
Esaurito
Marco Ottonello e Santino Pavone
Informazioni aggiuntive
Peso | 0,8 kg |
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Dimensioni | 14,5 × 21 × 1,5 cm |
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